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Sala Consiliare presso Il Palazzo alla Torre, sede comunale, in Piazza Pagne (alias S. Rocco)

Riedificato 'ab imis' all'inizio del XVI sec.(1509-1515) dal maestro murature comacino Albertino Comane di Osteno, rimasto 'disoccupato' dopo il completamento della ricostruzione della Pieve di S. Maria Assunta (1495-1505) e incaricato dalla Comunità condinese con contratto stipulato il 23 febbraio 1509, sorge nel cuore della borgata, in piazza Pagne (oggi S. Rocco in onore del compatrono cui è dedicata la chiesa di fronte al Comune). Suoi compagni di lavoro furono i maestri muratori Giovanni Antonio Comani, un certo Mondino e il bergamasco Marco di Giorgio di Bordogna (oggi frazione del Comune di Roncobello, BG). I Consoli (capi) della comunità condinese di quell'anno erano Giovanni Leotti fu Antonio e Tommaso Pellizzari dei Tommasini. Il palazzo del '500 si presentava diverso da quello attuale: l'edificio era di circa due metri più basso e la facciata nord prospiciente piazza Pagne era anch'essa a forma di capanna come quella rivolta a sud che guarda verso la Casa di Soggiorno 'Rosa dei Venti'. Sul lato settentrionale della facciata inoltre era annesso uno stabile più modesto adibito a forno del pane, funzionale all' Osteria Grande (o Taverna Comunale) che si trovava a pian terreno, già in essere nella preesistente sede della Comunità e adibita all'ospitalità dei forestieri. Al primo piano poi nel 1625 venne realizzata un'altra cucina per un'Osteria piccola. A seguito della ristrutturazione operata nel 1876 con capocomune Pietro Galante e firmata "Giuseppe Butterini", il palazzo verrà assumendo l'attuale fisionomia con l'abbattimento del forno del pane, restituendo così maestosità alla facciata e ampiezza alla piazza antistante. Allo scopo di ospitare in esso gli alunni della Scuola Elementare (che vi rimarrà fino al 1947) l'edificio venne sopraelevato di un piano nello stabile principale, lasciando immutata la parte compresa fra lo stesso e la Torre Civica, così da non mortificare lo slancio di quest'ultima.Ulteriori lavori di adattamento vennero compiuti nei primi anni '50 del sec. scorso, sia per potervi ospitare a piano terra la Tipografia Alto Chiese, poi al primo piano la locale Caserma dei Carabinieri con accesso dalla scala rifatta sul lato ovest, la sede del Corpo Forestale, ed, a seguire, gli Uffici del Consorzio BIM del Chiese, (1956-1980), l'Università Popolare Trentina (dal 1984) e per pochi anni (1980-84) anche gli uffici dell'Unità Sanitaria Locale.Con il 1945 terminerà il suo plurisecolare servizio anche la Taverna alla Torre, che ospiterà (1945-46) alcuni frati Cappuccini dopo il bombardamento aereo che distrusse il convento di S. Gregorio.Gli Uffici del Comune, sin dal dopoguerra, erano stati trasferiti nel vicino Palazzo Belli, già sede degli Uffici della Pretura e del Giudizio, che lo stato italiano aveva quivi già chiuso trasferendoli alla sede centrale di Tione sin dagli inizi degli anni Trenta.Il prestigioso Palazzo alla Torre verrà restituito alla Sua destinazione originaria, quella di Palazzo  della Comunità, dopo la nuova e definitiva ristrutturazione degli anni '90 arricchito nella Sala del Consiglio Comunale di uno splendido ciclo pittorico affidato alla mano maestra del pittore bresciano (di madre trentina)  Marco Furri, classe 1953, già docente di Storia e dell'Arte e di 'disegno dal vero' in alcuni Istituti della sua città natale, autore di numerose opere e  mostre nel bresciano; in Giudicarie, oltre al maestoso ciclo condinese, ha firmato i dipinti murali della Sala Consiliare di Spiazzo Rendena e di Bondo. L'opera del Furri, corredata passo passo nell'esecuzione dei dipinti dalla consulenza appassionata e competente del prof. Franco Bianchini, è riuscita a coniugare egregiamente il dato della realtà (storica) con una gran messe di apporti leggendari. Ne è scaturita così nei venti metri lineari di percorso pittorico parietale (quasi 70 mq dipinti) una ricca antologia ideativa che propone narrazioni storiche fra sacro e profano in un grandioso panorama iconografico.Il ciclo delle pitture, diviso in due tronconi, narra le vicende della Comunità di Condino da una parte (lato nord) e quelle delle comunità dipendenti dalla Pieve condinese (lato sud). I dipinti, realizzati con la tecnica della ''pittura a parete reale" su intonaco già essiccato, si differenziano dall'affresco in virtù del procedimento esecutivo: quest'ultimo è risolto sull'arricciato ancora bagnato con colori in polvere mescolati ad acqua e privi di colla. Esercizio pittorico lungo ed articolato, che con una preventiva preparazione della parete 'a piombo' ed una raffinata levigatura delle superfici, garantisce una migliore stabilità cromatica e durata nel tempo, oltreché offrire una straordinaria vivezza di colori e di emozioni conseguenti.Nell'epopea condinese firmata dal Furri che si raccomanda e per estrema ricchezza cromatica e per grande fruibilità e facilità interpretativa, (Federico II° di Svevia imperatore, il suo cancelliere Pier delle Vigne, il Sommo Poeta Dante),peratore, il suo cancelliere Pier delle Vigne, il Sommo Poeta Dante), due protagonisti del rinascimento condinese (il capomastro Albertino Comane di Osteno e il pievano G. Battista Chizzola), nonché il grande protagonista dell'unità d'Italia (Garibaldi).

Data e orario: Sabato 13 settembre dalle ore - su prenotazione
Domenica 14 settembre dalle ore - su prenotazione
Luogo di ritrovo: Piazza San Rocco
Cosa puoi visitare: Sala Consiliare presso Il Palazzo alla Torre, sede comunale, in Piazza Pagne (alias S. Rocco)
Contatti: Sig. Radoani Giacomo 346/3377267
Info e prenotazioni:

Per informazioni e prenotazioni contattare il signor Radoani Giacomo 346/3377267