

La chiesa di Santa Zita sorge lungo la strada provinciale 349 proveniente da Asiago, sul luogo in cui anticamente sorgeva un’edicola votiva dedicata a Santa Zita, demolita nel 1915 per adibire l’area a cimitero. Nel 1917 le autorità austro-ungariche diedero avvio alla ricostruzione del sacello, progettato dall'architetto boemo Adalbert Erlebach, in onore di Zita di Borbone-Parma, consorte dell'imperatore Francesco Giuseppe d'Asburgo-Lorena. La chiesa fu inaugurata il 15 agosto (Giorno dell’Assunta) 1917 quale “simbolo della resurrezione a nuovo splendore, a ricordo della vittoriosa offensiva di maggio” 1916.
A partire dal 1995, la sezione ANA di Trento in collaborazione con i gruppi alpini e la Croce Nera d'Austria, si fecero promotori della ricostruzione della chiesa, come segno di pace e atto commemorativo nei confronti dei soldati di entrambi gli schieramenti periti sugli altipiani cimbri durante il primo conflitto mondiale. Il progetto fu redatto dall'ingegnere Pierluigi Coradello di Castelnuovo Valsugana, su modello di quello dell'architetto boemo Adalbert Erlebach del 1917. Il tempio venne consacrato dall'Arcivescovo di Trento Luigi Bressan il 17 agosto 2008.
L'edificio, ricostruito su modello della precedente chiesa, attualmente presenta una facciata preceduta da un portico sostenuto da quattro travi lignee, rialzato su tre gradini. Sotto il portico si dispongono il portale d'accesso alla chiesa e due finestre rettangolari laterali. Sul portico è innestata la torre campanaria. Le fiancate, gradonate, hanno uno sviluppo simmetrico e recano ciascuna quattro finestre rettangolari su entrambi gli ordini. L'interno si presenta a navata unica con presbiterio rialzato su due gradini.
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